archigram

parallelismi – XV Napoli comicon

Scorrendo il blog di Andrea Alberghini mi sono imbattuta in testo che accompagnava l’esposizione al XV Napoli Comicon (aprile 2013). Essendo il tema dell’evento, il testo tocca molti dei punti che ho analizzato fin ora, aggiungendo alcuni nomi e spunti che sarà il caso di approfondire!

Se definiamo l’architettura come quel dispositivo che permette ai singoli e alla collettività di rappresentarsi in un contesto sociale, il rapporto che questa arte intesse con i linguaggi d’immagine ci appare in tutta la sua evidente e vertiginosa ricchezza.
In particolare il fumetto condivide con l’architettura lo strumento generativo primario: il disegno.
Se è pur vero che il fine ultimo dell’architettura è quello di costruire e trasformare il mondo in un luogo sperabilmente migliore, il disegno di architettura assolve a una funzione altra ma propedeutica, quella di prefigurare il risultato di tale trasformazione traducendone in immagine le aspirazioni ideali, oltre a essere un potente strumento di critica e riflessione teorica.

 

Le Corbusier - Ville contemporaine de trois millions d'habitants (1922)

Le Corbusier, Ville contemporaine de trois millions d’habitants (1922)

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Mas Context:Narrative _Beta Testing Architecture

Yearning for Space with Tom Kaczynski

 

“Structures” series (Detail) Tom Kaczynski

“Structures” series (Detail) Tom Kaczynski

Intervista di Koldo Lus Arana a Tom Kaczynski

Prima di lavorare nel suo studio odierno a Minneapolis, Tom Kaczynski è stato lettore di fantascienza alla scuola di architettura, autore di fumetti, educatore, e, infine, editore di fumetti. Fondatore della casa editrice indie Uncivilized Books, Kaczynski ha immesso sul mercato un flusso costante di fumetti iconoclasti, sia da solo, notevoli i nuovi arrivati, sia con le stelle consacrate della scena alternativa, come David B, James Romberger e Gabrielle Bell. In una conversazione con lui, abbiamo discusso (coperto) del suo nuovo libro, Beta Testing the Apocalypse (Fantagraphics, 2013), dell’influenza di JG Ballard e del fascino della distopia, minicomics, Archigram, dell’architettura e degli architetti come pubblico per i fumetti.

Oh, e il suo background in architettura.

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Mas Context:Narrative _Sensing the Comic’s DNA

Stralci di una Conversazione con François Schuiten

di Mélanie van der Hoorn

Brüsel, 1992 (Detail) François Schuiten and Benoît Peeters

Brüsel, 1992 (Detail) François Schuiten and Benoît Peeters

I fumettisti François Schuiten e Benoît Peeters sono noti per la loro serie Les Cités Obscures , il cui primo albo è stato pubblicata nel 1983. L’ambiente costruito svolge un ruolo importante in ognuno degli album, ma è soprattutto il primo dei quattro (The Great Walls of Samaris (1983), Fever in Urbicand (1985), The Tower (1987) and Brüsel (1992)) che contiene riflessioni sugli effetti dell’architettura.

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Mas Context:Narrative _Amazing Archigram!

Intervista a Sir Peter Cook di Clara Olóriz e Koldo Lus Arana

 “The Metamorphosis of an English Town_Peter Cook


“The Metamorphosis of an English Town_Peter Cook

Quando, nel maggio del 1964, è uscito il quarto numero di Archigram, (noto anche come “Amazing Archigram / Zoom”), è il segnale della spinta finale della rivista Archigram. Grazie all’intervento di entrambi i Peter (Banham e Blake), l’edizione “Zoom” sostiene Archigram in un contesto internazionale, contribuendo a creare la percezione pubblica di Archigram non solo come una rivista, ma anche come un team di architetti con un certo concetto estetico e programma. Con il suo uso audace del fumetto e l’immaginario fantascientifico in generale, divengono anche una presenza immancabile in qualsiasi racconto degli occasionali incontri ravvicinati tra architettura e narrazione grafica, nonché uno stimolo per l’uso di quest’ultimo nellla scena architettonica visionaria degli anni’60 e ’70. Inoltre, ha segnato l’inizio della (in particolare di Peter Cook) storia d’amore di Archigram con la meccanica delle immagini sequenziali, che sarebbero state utilizzate per presentare i successivi progetti.

Nella seguente conversazione, parliamo con Peter Cook di fumetti, del suo uso del racconto, del ruolo di umorismo e fumetti nella narrazione dell’architettura, e perché diamine ci sono un sacco di Jack Kirby, ma nessun Dan Dare di“Space Probe” di Warren Chalk . [1]

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Mas Context: Narrative _Fumetti e Architettura / Fumetti in Architettura

Un (mica tanto) breve resoconto delle interazioni tra architettura e narrativa grafica

un saggio di Koldo Lus Arana

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“È vero che i mass media propongono in misura massiccia e senza discriminazioni vari elementi di informazione in cui non viene distinto il dato valido da quello di pura curiosità e di trattenimento; ma negare che questa accumulazione di informazione possa risolversi in formazione, significa professare una concezione alquanto pessimistica della natura umana e non credere che una accumulazione di dati quantitativi non possa risolversi, per alcuni, in mutamento qualitativo.”
Umberto Eco, Apocalittici e Integrati
 
“Perche’ volete trarmi da ogni parte, o illetterati? Non per voi ho scritto, ma per chi puo’ capirmi. Uno vale per me centomila, e nulla la folla” 
Eraclito da Efeso

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